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Gerasa - Jerash, Jordan
Jordan flag jordan / giordania

gerasa / jerash

 
Latitude - 32° 16' 38.96'' N
Longitude - 35° 53' 26.64'' E
 
"Se ti fermi ogni volta che un cane abbaia, non finirai mai la tua strada"
Proverbio Arabo
   
april 2008

Gerasa / Jerash, gemma d'oriente

soundtrack: Amon Hen, Howard Shore - 2001
 

Chapter

Una giornata di sosta ad Amman, dopo un estenuante tour tra templi nabatei a Petra e dune rocciose nel Wadi Rum, è stata davvero la benvenuta. Abbiamo beneficiato di un pranzo in un vero ristorante giordano, non una classica tavola calda da turisti, apprezzando la peculiarità di alcune pietanze e la qualità delle sue carni. E’ stato un po’ come essere proiettati nuovamente nel mondo contemporaneo, dopo aver viaggiato con le gambe e la mente in stile piccoli Indiana Jones. Ultima tappa di questa settimana in Giordania l’antica Gerasa, o Jerash come la chiamano i locali. E’ la meta turistica più frequentata di tutto il nord della Giordania, e una volta entrati nel sito capisco anche il perché. Tutta l’area a nord di Amman è costituita da verdi colline, con l’agricoltura che recita un ruolo di primo piano; sembra davvero lontano il paesaggio desolante di Amman o quello lunare del sud. Entriamo nel complesso monumentale dall’Arco di Adriano, un bel modo di introdurci alle bellezze di una delle dieci città che costituiva la Decapoli. Subito sulla nostra destra il grande ippodromo, credo interamente restaurato o rifatto, ospita spettacoli di bighe o anche, se non ho capito male, finti combattimenti gladiatori. Il sole oggi è impietoso, rendendo il paesaggio alla pari di un’illusione ottica; il calore riflette le arcate dei monumenti rendendoli ancora più imponenti di quello che sono. Al tempo stesso oggi è giornata di gite femminili, quindi tutto il sito è invaso da ragazzine vocianti e con tanta voglia di stare all’aria aperta. Immagino che le scuole si accordino in modo da non mischiare mai le classi di sessi differenti; ecco forse il perché non sia presente nemmeno uno studente maschio. Pochi minuti di passeggiata e ci troviamo in una delle piazze più belle dell’antichità; la Piazza Ovale, tutta orlata di colonne ioniche, funge da perfetto biglietto da visita alla città di Gerasa. Da qui il cardo si sviluppa tra due file di colonne in ottimo stato di conservazione; il colpo d’occhio è grandioso e anche se sono presenti numerose scolaresche, basta attendere qualche minuto e la visuale è libera.

Ripercorrere un viale di questa forgia sembra quasi faccia rivivere antichi fasti; immaginare questi palazzi, teatri e sculture duemila anni fa e lontano da Roma sembra quasi impensabile. In Italia era più facile pensare in grande due millenni fa che adesso, dove tutto è legato a burocrazia, ipocrisia ed interessi personali. Il cardo è lungo quasi un km e se si cerca una buona visuale nella piazza ovale, è possibile quasi vedere i due colonnati corinzi unirsi e chiudersi all’orizzonte. Il teatro sud, il tempio di Artemide, la chiesa di San Teodoro, Gerasa è un libro di storia splendidamente conservato. Solo la mia ignoranza mi lega nell’esplorare i particolari più nascosti del sito, ma ciò non toglie che io rimanga estasiato davanti a tanta perfezione. Sono partito per questo viaggio con tanti dubbi e anche timori, legati sicuramente a pregiudizi e molto alla mancanza di conoscenza della realtà. Mi ritengo molto fortunato perché ho viaggiato tanto in vita mia, ma un viaggio che ogni giorno minasse le mie convinzioni non l’avevo mai vissuto. La Giordania è un Paese complesso, chiuso sotto certi lati, ma con una vitalità latente impressionante. E’ un vulcano che dorme, ma la sua gioventù è dinamica, curiosa, interessata a tutto ciò che accade nel mondo; e non è vero che nelle questioni che hanno da sempre creato divisioni nella regione esista solo il bianco o il nero. Purtroppo è comodo a noi osservatori crederlo, perché schierarsi su una sponda evita di mettere in moto il cervello. La Giordania è uno Stato ricco di cultura e soprattutto un luogo dove le principali religioni monoteiste hanno lasciato testimonianze indelebili. Non so se avrò mai l’opportunità di tornare in questo Paese, ma sicuramente non sarà l’ultimo viaggio in medio oriente, una regione dove l’altissima spiritualità rende ogni paesaggio un’esperienza storica.

  giottoGiotto

 

   
   
 
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Gerasa / Jerash, Jordan
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